NOVITA'?
E arrivarono i libici.
"Sto arrivando!"dicevano,ma nessuno credeva + loro da quella volta in bar.
"E va bene!" urlo' lui d'improvviso e comunque nessuno lo ascolto'.
Moririno tutti e nessuno seppe + niente.
Fu una emozione incredibile ma chi non lo avrebbe fatto?
Non io di certo, non io.
Girare da quella parte era l'unica cosa da fare, lo sapevo io e lo sapeva lei, ma come spiegarglielo in un cosi' breve lasso?
"Lasso? Non sai dire altro che lasso?!"
Era veramente incazzata ma non era colpa mia, non quella volta almeno.
"Di tempo non ne ho davvero, sapevo che lo pensava".
Non capii mai il senso di quella frase, ma in fondo forse non ricordo neppure chi la disse di noi tre.
CHAPTER ONE
La feci smontare e la ammazzai di calci. Ora lei e' sotto gli occhi di tutti e io sono ancora qui, in questa specie di barca a remi.
Chissa' perche'.
Risalito in auto girai la chiave e entrai in casa, rubai tutto quello che trovai e me ne andai.
Troppo in fretta pero', feci tutto troppo in fretta e mi ritrovai in un mare di merda, dopo che i pompieri spensero il fuoco ringraziai tutti per la splendida serata e nel sublime tripudio peresi il + basso e me ne andai sconvolto, nessuno di loro mi vide.
Quegli applausi erano per te, mi ripetevo, ma non ci potevo + credere, come avrei potuto farlo ancora?
Come perdonarli? ______________________________CoMe?
Non era vero.
Spensi lo stereo e non mi ci arrovellai troppo a lungo, "e' autunno", mi dissi, "dopotutto non lo sapevano".
Era il tempo il nostro problema, lo era sempre stato e io sapevo di avere ragione.
Nell'ultimo periodo ho pensato molto a queste cose. Soprattutto al
CHAPTER TWO
suo modo di brandire quell'arma.
CHAPTER THREE
Un tempo viveva, in un paese tanto lontano da qui, un signore molto alto.
Tutti i bambini del luogo prendevano paura quando passava.
Per lui era una tortura, non lo poteva sopportare.
"Il medico O'Sullivan e' l'unica soluzione" pensava sempre" lui mi dara' una mano. O almeno lo spero."
O'Sullivan stava uscendo con la moglie in quel mentre, del tutto ignaro della imminente minaccia a cui l'America stava andando incontro; l'omone, che per adesso chiameremo con lo pseudonimo di Clark, lo contatto' e gli espose il suo problema.
O'Sullivan ci rise su parecchio e poi dovette riattaccare vista l'insistenza della moglie.
Si congedo' con poco garbo.
Clark la prese male, a tal punto da ucciderlo.
Contatto' la figlia, una bella donna, la uccise a calci appena fattala scendere dal suo jet privato (...) dopo che i pompieri spensero il fuoco ringrazio' tutti per la splendida serata e nel sublime tripudio raccolse gli allori per la sua nobile mossa.
Ma i bambini continuavano laggiu', nel suo amato paese.
"Mi costringeranno a farlo un giorno, ma devo resistere ancora un po'!"
E aspetto', cosi' tanto che se ne dimentico', ma era felice e nessuno glielo ricordo' mai, non v'erano motivi per farlo dopotutto no?
La gioia + grande fu proprio questa, lo dichiaro' molte volte.
E poi divenne il nostro presidente?
NON, LO, SO. (Da leggersi con moderata enfasi).
A.A.A: Lessie a pie' di pagina, Lessie a pie' di pagina urlava lo strillone. Mancano le "", insisteva.
Anche voi ci dovreste pensare ma al giorno d'oggi non pensa + nessuno a meno che non sia costretto o in fin di vita.
Non voglio neppure sapere se l'inglese e' importante, per fortuna l'ho capito da olo e non ci devo pensare ogni anno.
olo ha quasi sempre l'ultima parola. Se non la trovi sai di certo che ce l'ha olo.
CHAPTER THREE AND HALF
A quel punto Pietro penso' dentro di se che quella signora lo aveva veramente esasperato e se ne ando' il + in fretta possibile; suo figlio avrebbe dovuto aspettare babbo natale per un altro lungo anno. Non riusciva a mandarlo giu e fece di tutto per non pensarci.
L'anno seguente si ripromise di esserci ma ancora quella signora, ancora quell'enorme dolore. Non riusci' + a guardare negli occhi quella innocente creatura, almeno non senza che gli occhi suoi stessi si inumidissero di vergogna.
Smise di mangiare e dimagri' a tal punto che poteva vedersi attraverso. "Hei!" penso', "Perche' non sfruttare finalmente questa occasione?" Ormai quella signora non gli faceva + paura, sapeva che ormai tutto era perso e mai si sarebbe sistemato. Corse fino allo sfinimento e lo ricoverarono d'urgenza.
Nessuno, me compreso, capi' mai il senso di quella corsa, nessuno tranne lui.
Lui. Era in fin di vita, ne era perfettamente conscio.
CHAPTER FOUR
(rescue mission)
Definire tragica la situazione in cui i nostri eroi vennero a trovarsi era poco.
Erano circondati da quei maledetti musi gialli, avvertivano la loro presenza a pelle, era come una fottuta allergia.
Il luogotenente Manzini, un italoamericano di 61 anni, era alla sua ultima missione; il governo gli aveva assegnato 4 medaglie al valore e gli aveva promesso un degno futuro con la usa famiglia nell'Ohio, con la sua adorata Sally, l'unica donna della sua vita, l'unico suo + autentico successo, l'unica cosa di cui andava veramente fiero, l'unico motivo per cui lui, in quell'isola, braccato dalla sorte, non si era ancora puntato un fucile in bocca.
"C'e' bisogno di una idea!" disse il nero Benjamin in preda al panico; Manzini lo guardo', rassicuratolo con una carezza ne osservo' le profonde rughe e pose fine alla sua sofferenza con un colpo ben assestato alla testa.
Il resto della ciurma capi' quel gesto, capi' in effetti che un uomo della sua eta' non sarebbe stato di nessun aiuto in quella giungla.
"Eccoci!" spiego' Manzini, "Costretti dalla nostra paura a compiere atti di cui non avremmo mai pensato di essere capaci".
Oregon pero' seppe dire di no e con un colpo da maestro si carico' sulle spalle il nero Benjamin, "Ti salvero' io", disse. Porto' quello scomodo peso sulle spalle per 15 giorni, supero' tutte le avversita', lo fece per se' e per quel negro di 81 chili che sembrava + morto che vivo. Anche quando finalmente trovarono la soluzione era ancora li, sulle spalle di Oregon: una persona meravigliosa.
I rinforzi giunsero dal pacifico; uno squadrone di 1400 tra navi e aerei non venne mai costruito per una ingente mancanza di fondi, fu un grande dolore vederli morire per un motivo cosi' stupido, per una sporca questione di denaro.
Benjamin si salvo' su di una zattera e Manzini ritorno' dalla sua amata Sally, un bel pezzo di donna. Tutti gli altri caddero in battaglia e furono eroi, per un giorno, nella loro America.
"Uomini pronti a sacrificarsi per voi", disse la massima autorita' alla folla osannante, ma nulla poteva sapere, nulla di Oregon.
CHAPTER FIVE
5 anni prima non lo avrebbe detto mai: reincontrare tutti cosi' all'improvviso, fu un colpo troppo forte per il suo pvero cuore che infatti cedette di colpo, in cambio di 2 reni nuovi e di un pancreas ancora siglillato.
Ma amici, lo sappiamo bene tutti che senza cuore non si vive; appena avvedutosene anch'egli, decise di morire per non tirarla troppo per le lunghe, fu un gesto coraggioso ma purtroppo inutile.
CHAPTER SIX
(la spilla d'oro)
"Devo convincerla, DEVO!"
Non facevo che ripetermi continuamente quelle due parole;era troppo importante per me e non ero del tutto sicuro che lei capisse.
Tutto era iniziato nell'inverno precedente, quando nessuno sapeva che farsene, almeno secondo quel che mi era dato di capire. Non si trattava di una spilla, per quanto potesse assomigliarle, era qualcosa di +: si trattava di una spilla d'oro. Oro vero, non quello che ti rifilano ai bordi delle strade, era puro oro giallo. Ma intendiamoci, non me ne importava un cazzo del valore in denaro, per me quella spilla significava successo, fama, vita.
Conoscevo, in quel periodo, un vecchio molto loquace, non era cattivo, era solo un gran seccatore che non faceva che blaterare, blaterare, blaterare.
Che potessi essere dannato se dopo quella sera avessi dovuto ascoltare quella voce una sola altra volta; il fatto che fossi io ad andarlo a trovare a casa sua non significa un cazzo, era casa sua si, ma lui non doveva permettersi di aprire quella boccaccia bavosa.
Mi disse: "Qualcosa da bere Tommaso?" con l'aria di chi la sa lunga, come se volesse sottolineare la mia incapacita', peraltro presunta, di riuscire a bere qualcosa. "No" gli risposi, "Non ho sete".
Fu allora che percepii quella sensazione, quella luce sadica dai suoi occhi, lo sentivo, era come se me lo stesse spiegando a parole. Pensava di essere + furbo, pensava di poterla fare franca, figlio di puttana.
Mi regalo' la spilla in segno di amicizia, disse lui, ma io so che lo fece solo in segno di scherno. Non lo ringraziai e me ne andai senza salutarlo.
Non tornai + a trovarlo, non in quei panni ovviamente.
Era festa e la spilla riluceva sul davanzale "al mio caro amico e confortatore delle anime perdute nonche' confessore dei segreti + abbietti, unica spalla della mia triste vita di cane bastonato" portava inciso.
Gradasso pezzo di merda.
Ice un giorno mi disse "Spiegati meglio, per favore" ed io mi spiegai, oh gente, non sapete quanto mi spiegai. Giunsi al punto di afferrare quel suo inutile collo con le mie nude mani per poi cominciare a girare, girare...
Girai finche' non capii veramente cosa rispondergli. Trovata una risposta degna di Ice, con un taxi, arrivai a casa sua e cercai di spiegarmi. Le parole pero uscivano lente e umide e lui non capiva e + io parlavo, + lui non capiva; perche'? EPOICHIDIAVOLOERAQUESTOICE?
CHAPTER SEVEN
"Hei! Non sembri affatto male piccola" Era in preda alla libidine, lo si leggeva dai suoi occhi iniettati di sangue, era fuori di se e non faceva nulla per nasconderlo.
"Ma che diamine" sbraito' Daphne, "Non e' che una bambina". Ma a lui non importavano quelle implorazioni disperate, per come la pensava lui la "bambina" non poteva non essere sua, al diavolo Daphne e i suoi isterismi da pazza puttana.
La porto' al parco quel giorno, dopo aver incerottato per bene Daphne; portava con se, da qualche settimana a quella parte, un piccolo timer, niente di particolare, intendiamoci, gli serviva solo per rimanere con entrambe i piedi per terra.
Il parco splendeva di sole ma pochi erano i pedoni, c'erano giusto un paio di cani. Ripenso' alla sua squallida infanzia, cresciuto da due malati di mente e inseguito giorno e notte da polizia e vecchie megere che volevano, usando le lro stesse parole "Farlo nuovo" o "Passarselo per bene".
Ma ora era tranquilo, sapeva di non correre pericoli, sapeva che nessuno lo avrebbe mai visto dietro quela siepe, con quella bambina che, al piu', avrebbe potuto passare per sua figlia, vista la pressoche' totale incapacita' di esprimersi di lei. Le si avvicino' lentamente, con fare esperto; tutto rimase sospeso in un clima surreale che nella piccola testa innocente della vittima duro' un'eternita'.
Poi giunse l'attimo: la bimba lo stese con un destro potentissimo e ne seppelli' il cadavere vicino al campo di bocce.
Corse da Daphne (Credo fosse sua madre) e la trovo' in condizioni pietose: il trucco sbavato dalle lacrime, gli occhi gonfi di pianto. Incredula di vederla ancora viva, la donna si fece spiegare tutto senza pero' ricordare che la piccola non sapeva parlare.
CHAPTER EIGHT
CANI E GATTI
"Sono felice!" e lo era signori, lo era eccome "CoHme miH diveHrto!" ripeteva ossessivamente.Gli avrei rotto quella faccia da stronzo se non fosse stato per sua madre: la puttana piombo' nella stanza senza bussare e corse al telefono. "Ferma vacca di merda!" urlo' il figlio e come al solito la uccise.
La patria podesta' fu violata nel mentre che lo dicemmo, vile tenacia, quanto pote' il superbo denaro nei tuoi schifosi confronti.
"Chissenefrega" urlo' prima di morire ma tanto non ci credo nemmeno io che lo sto scrivendo.
"Piove..." se ne usci' a quel punto Paride dall'alto del suo trono. una volta, d'inverno ci cadde mentre era intento a divorare un tacchino + morto che altro; ma la vita e' merda e uccidero' quel grasso del cazzo. Artiga non stava parlando con lui.
Ormai il destino e' segnato, il dado e' tratto, i giochi son decisi e nulla vale +, TUTTE cazzate da coglioncello viziato.
Un motivetto assurdo avevo nella testa un motivetto banale ma abbastanza buono per farne una carneficina d'altri tempi, una di quelle mattanze che se ne vedono poche uno di quei momenti che ti riconciliano con quel naturale senso di libidine ancestrale, quella specie di budino da sonno impazzito in un ovvio collasso delle anime perdute e a stento eliminate.
"Chicchessia non sara' mai degno di un posto al mio fianco" e cosi', per diamine fottuto, fu.
Oltraggi a chi se non a me, damigella, lo conceda almeno a un povero pazzo, un gioacchino impaurito dalle molte battaglie, dalle infinite vicissitudini, dalle croste del suo culo marcio.
Troppo pulp; scritto in poco + di 10 minuti. Che stanco.
CHAPTER NINE
(after eight)
"Turpiloqui puri e semplici" cosi' si liquido' il giudice e scaravento' il suo martello addosso al cancelliere che poco aveva fatto nei suoi confronti, ma molto nei confronti della splendida moglie: costei entro' in quel mentre al palazzo di giustizia e corse verso l'aula magna (Quella delle grandi conferenze) spalanco' la porta seminuda e, paonazza, svenne per l'emozione e per la fragorosa testata contro l'usciere.
Ricoverati entrambi non passarono la notte nella stessa stanza visti i facili costumi della signora.
Ma dove era stata fin a quell'ora (quella fatidica ora in cui entro' a palazzo urlando come una pazza)? cosa aveva fatto fino a quel momento? A nessuno e' dato di sapere tranne che a me perche' infatti ero con lei.
Il tassista che la porto' a destinazione dichiaro' di averla trovata molto rilassata e tranquilla fino al momento in cui il suo telefono squillo' impietoso: si agito' in maniera preoccupante pur essendo quello dell'autista il telefono che suonava.
"MOLTO BENEEE!!!!!" urlo' fortissimo il detective Prince (adepto del grande Parson) e subito dopo si sveglio' sudaticcio. Non aveva senso tutta quella storia, continuava a pensare che avrebbe fatto meglio a studiare filosofia piuttosto che fare quel lavoraccio: era nato giovane in una casa nel bel mezzo del bosco, la vita agreste rapi' subito il suo animo di persona retta e capace di intendere e di volere (Il riscatto era quantificabile in un paio di milioni al valore odierno: ma cosa vuol dire?).
I suoi genitori erano poveri in canna e non poterono permettersi neppure di trattare con i rapitori; fini' cosi' e divenne un figlio di puttana. On the border, you have to live on the border.
M a o r m a i c ' e r a p o c o d a f a r e . Niente da dire.
La signora non era sua sorella, e questo era molto importante, significava vantaggio, pasqua, terapia, grazia, tempo, orologio, finestra, discarica, potenza, onesta', giustizia, villaggio, riconoscenza, tortura, aringa, struttura, natale, rilancio, germania, coorte, palo, forte, vendetta, roberto, asilo, birilli.
Allora la pedino' e si accorse che ella, ogni santo giorno, si trasformava in una arancia senza apparentemente accorgersi della cosa: "incredibile efficienza e straordinaria perizia" concluse.
Come Andava di moda in quel periodo dell'anno Come un orologio senza tante lancette Come ma che funzionava a energia solare Come e artificiale ovviamente: ne Come aveva comprati due diversi Come per tenerseli entrambi al polso Come come andava fatto dalle persone "cool"; siccome Come lui lo era (cool) lo fece Come per sentirsi un po' + importante Come.
CHAPTER TEN
Potrei anche essere ubriaco
CHZ_TER ELEVEN
GO!
Giuditta era + dinamica di Eric; lei poteva saperlo visto che esteriormente si notava abbastanza.
Stava male.
Giuditta era ancora giovane quando trovo' Jolly, il povero cane, sul treno per le terme.
Quando lo porto' a casa tutta la famiglia, compresa la madre Chrominon, rimase rapita dal fascino che il piccolo Jolly emanava. Era un cane bello ma non stupendo. Non si puo' dire neppure che fosse un fulmine per intelligenza, aveva molti peli ma non sembrava turbato dalla cosa.
Chrominon non poteva levargli gli occhi di dosso, era estasiata dalla apparente saggezza di quel bastardo "il silenzio e' la virtu' dei saggi" ricordava sempre a suo marito che se non sbaglio si chiamava Chrominon anche lui.
Giuditta spalanco' la porta come ogni mattina e rotolo' celere sul pavimento della cucina "cane di merda!" sosteneva di essere inciampata sul piccolo Jolly che pero' quel giorno si trovava in Svizzera. Avvedutasene non ritiro' quella orrenda frase e fu cosi che inizio' il declino della famiglia Parker.
Chrominon non la prese bene, era come se quel cane avesse preso, nella sua mente, il posto del marito Chrominon. Tolse il saluto a Giuditta per due giorni. Due eterni giorni di squallida angoscia. Ricordo che in quel periodo Giuditta non faceva che piangere e quando Chrominon le torno' il saluto era troppo tardi.
"Sgualdrina!"
"Troia!"
Non sono frasi belle da sentire, soprattutto tra madre e figlia.
Il cane era sul tavolo e le guardava compiaciuto, sembrava provasse gusto nel vedere quella scena indegna, sembrava felice di essere stato lui, anche se non direttamente, ad aver provocato la diatriba tra le ragazze (le chiamava cosi', lui.).
Le donne vennero alle mani, ai coltelli, alle asce. Si fecero a brandelli, si ridussero in fin di vita, rantolarono prive di forza.
Quel che Chrominon vide appena rientrato dal lavoro fu una scena straziante. Le sue ragazze (le chiamava cosi', lui) giacevano inerti, in una pozza de sangre. Il cane stava leccando le ferite della + giovane; Chrominon vedendolo si inteneri' e cerco di spiegare al piccolo quadrupede (che da quel giorno in avanti avrebbe rappresentato tutta la sua famiglia) che nulla poteva ormai fare per salvare le sue padroncine, ormai erano morte e tutti quei baci non servivano a nulla.
Jolly gli salto' alla gola e fu cosi' che si completo' la strage. Jolly superstar.
CHAPTER TWELVE
Uno:
"Si Peter, saro' la tua donna".
La testa di Peter esplose in mille pezzi e il suo cervello si sparpaglio' per la stanza e sul viso di Emily che vomito' sangue finche', anch'ella, tra urla starzianti e dolori al basso ventre, mori' rantolando come una merda.
Due:
"Dannati maiali! Come continuare a parlarvi d'amore?"
Pit, Rankie, Smith: i tre porcellini. Tanto belli quanto sudici e puzzolenti.
Pit: era stato in Korea e li ne aveva viste di cotte e di crude. Aveva provato a mangiare dei bambini, era quasi morto perche' usava troppo l'imperfetto e i bambini erano stati avvelenati per ucciderlo.
Ma adesso basta, mancano gli altri due maiali.
Rankie: e' morto.
Smith: e' morto.
Tre:
Il popolo moriva di fame e miseria, la nuova legislazione non aveva portato quell'abbondanza di cibo e vestiti che il premier aveva promesso durante la campagna elettorale.
Dai bassifondi apecialmente si alzavano in quelle fredde giornate, grida di protesta. L'indignazione popolare era ai massimi livelli registrabili e tutti i giornalisti che passavano la famigerata linea Toller morivano dissanguati a testate.
Ma il popolo, gentile lettore, e' cattivo solo se provocato e questa e' una sacrosanta verita'.
Giunse gennaio e i corpi si accumulavano ai bordi delle strade, nei cassonetti, nelle fogne, la situazione era infame e tutto il mondo piangeva le misere condizioni cui erano sottoposte le donne e i bambini che ancora erano in vita, ed erano poche signori, erano davvero poche.
Fu allora che il governatore Norton decise che era giunto il momento di parlare, di dare una speranza a quelle persone; si ripromise + volte di essere chiaro con loro e di parlare nel modo + diretto e deciso, senza giri di parole, senza porsi sul pulpito ma chiarendosi come fosse uno di loro, un loro fratello.
"Ha ha ha ha ha ha!", inizio', "eccomi nuovamente sottoposto al gioco infinito, alla succeduta speme, all'ingorda demenza. Al bivio dell'esistenza." Norton avrebbe smesso li di parlare ma qualcosa da dentro gli urlo' fortissimo "Continua cosi' Colin, loro ti amano.". si fece allora altre 2 grasse risate e riprese lesto "Pensate alla storia, la grande maestra: chi spinse Hornell, cinque anni orsono, a compiere quel vile gesto di cui tutti ricordiamo l'orrenda infamia e la spietata crudelta?
Lo spinse Katuma, moglie del vecchio Filter, lui non sapeva di aver sposato una troia e se ne accorse solo allora, quando ormai pero' era tardi. Non fate in modo di accorgevene anche voi in ritardo. Mi viene in mente..." E inizio' a cantare "Candle light, you must be my candle light... I'm loosing my control, i'm loosing my hopes... i'm here in the darkness..." e una lacrima gli scese lungo la gota sinistra.
Asciugatosi le lacrime prosegui' "Perdonate la mia debolezza, e' una canzone che ho composto io in un momento un po' buio della mia vita passata, ero giovane.
Ma ora basta su... ci sono problemi + impellenti da risolvere ora.
Temoscrate forse avrebbe pensato a voi come alla quintessenza della sua teoria, una teoria cosi' rivoluzionaria da portarlo ,ahime', al patibolo.
SIATENE FIERI!!! Non dimenticatelo mai! Ve ne prego." E questa volta scoppio in un pianto intenso e cadde a terra. Due infermieri volarono ad aiutarlo "ERO GIOVANE!!!" Continuo' rialzandosi velocemente ma non senza difficolta'."Ero giovane e non sapevo quanto fosse difficile vivere, quanti fossero i rischi di quel mondo..." continuo' con un filo di voce "Persi molti soldi. Ma come vedete ora sono ricco, e sto bene, ho un lavoro che reputo onesto. E ne vado FIERO!!!
AHHHHHHHHHH! Vile dolore, quando finira' tutto questo, quando riusciro' a dimenticare?" Continuo' per molte ore a parlare di cazzi suoi e finalmente, quando ormai la piazza era in fiamme e la gente infuriata devastava quel poco che delle vie del centro storico era rimasto intatto, termino' spossato: "Per comprare del fentasonil bianco/nero mi viene una faccenda."
CHAPTER THIRTEEN
SIAM COME LA MERDA NEL CESSO
Che brutta cosa questa subcultura televisiva sessista che vede le donne come uniche protagoniste di spot x guanti di gomma, saponi x lavatrici e bidoni aspiratutto.
Questo modus pensandi fascisto/berlusconiano che premia lo stereotipo di non-uomo con un Gerry Scotti onnipresente nel video e un Maurizio Costanzo che da anni incupisce i morali di milioni di zombie sottoacculturati con storie da fotoromanzo di serie b e cazzate strappalacrime stile carramba che sorpresa.
La superdiscussa emancipazione femminile, ormai sostenuta a gran voce anche dai "potenti" del mondo, non e' che uno specchietto per le allodole che rende le loro donne solo + serene poiche' inconsapevoli della perfetta trappola che il maschio moderno ha costruito loro intorno.
Basta entrare in un qualsiasi bar per sentire questi eunuchi bavosi vantarsi di quanto quella scopa segalitica che loro chiamano moglie sia loro univocamente assoggettata.
Il sesso debole e' sempre + debole e non accenna a far nulla x uscire dalla fogna in cui e' sprofondato.
E allora giovani ragazzi della terra, vi esorto: cominciate a considerare le donne non x come i media ve le passano ma x quel che veramente sono e rappresentano: decerebrati pezzi di carne.
p.s. Prima stavo scherzando.
oooooooooooooooooooooooooooooooooooooHenry Winkler.
CHAPTER FOURTEEN
E.I.
E l'impiegato delle poste allora gli fa "Ok, ci sara' un po' da aspettare ma i soldi le arriveranno a casa giro-posta".
L'uomo che lo stava implorando da ore da dietro il vetro, sollevato dalla splendida notizia se ne usci' "E a quanto ammontera' il rimborso? Mi scusi eh..." L'impiegato: "Boom boom amico... he, ammontera' a quanto ci pare, forse lo decideremo per estrazione, forse."
"Ma come mi scusi? Io versai una quota ben precisa, non versai una quota a caso. Signore, la prego, a casa ho dei bambini che devono mangiare e quei soldi...".
"Sono un cazzo di impiegato io brutto coglione. Non posso decidere nulla . quanto vuole?" l'ometto di merda, 1/2 impietrito e 1/2 sconvolto dal fare poco amichevole del tipo rispose titubante "pensavo all'intero ammontare della somma + i dovuti interessi...".
L'impiegatone coglione allora ebbe una idea bellissima che ancora rido se ci penso: "Io volevo proporre di darle un miliardo ma visto che fa tanto il galletto le daremo le sue sporche 600000 lire, ne + ne -. Adesso si levi dai coglioni in fretta, sta per iniziare riptide, anzi, mi son gia perso l'inizio. Ma pensa te sto rompicazzi.".
L'ominide se ne usci' dalle poste piangendo come un ladro e penso' molto a Hamilton, il suo gatto..
Il suo gatto. Il suo gatto.
Il suo gatto.
"Dove sono i soldi!?!!?" urlo' la mugliera tumefatta.
"NON LI HO!!!!! CAZZO, BRUTTA STRONZA DI MERDA, MI HAI ROTTO LE PALLE!!!".
La verve del soggetto si era decuplicata nel tragitto poste-bar di Marcellon-ferrovia-stazione degli autobus-deposito biciclette-fermata del metro-cane-barba e capelli-casa.
Si, era proprio decuplicata. La moglie faceva schifo, era una merda e i figli erano due coglioni. Le gru di Charlotte stagliavano le loro infauste silhouette nel cielo grigio carbone e lo scarico dele fogne spruzzava quintali di merda al secondo fino a una altezza di 20 metri. "Che vita infame." Penso' tra se e se. Uno dei suoi bimbi lo tiro' allora per i pantaloni, lui si giro' come destato dal torpore mentale in cui era caduto e lo guardo' in quegli occhioni azzurri e vispi. Gli disse: "Ma vai a fare in culo imbecille. Solo tu mi manchi oggi, spostati che vado a dormire. Che rottura di cazzo."
E il bambino: "Madonna santa che scorbutico che sei papa'. Buonanotte allora.".
Padova, Mestre, Bologna.
CHAPTER FIFTEEN
E' STATO BELLO QUANDO HAI SALVATO LA TECNOLOGI(/A)
Questa e' la strampalata storia di Fratello e Buriatello.
Fratello era cresciuto nel New Jersey, Buriatello, purtroppo, in Francia (Forse a Parigi o nella Chicago di Francia, in una delle due di sicuro proprio).
Fratello era alto e simpatico, Buriatello grasso e magro.
Fu incredibile quel giorno in cui fratello venne a conoscenza dell'esistenza di Buriatello. In quei giorni si trovava in Belgio, non in Francia. Nella piazza del suo hotel davano un concerto quella sera. Fratello lo vide e lo ascolto' tutto, rise tanto. Si diverti' molto.
Alla fine dello show, attizzato come una anguilla, usci di corsa dalla sua stanza in cerca di qualche puttana. Usci velocissimo, spedito, a razzo. Uscendo pero' gli capito' una cosa stranissima: sbatte' a mach1 contro un signore. Quando questo signore si volto' x vedere in faccia chi lo avesse centrato in quel modo, fratello vide che questi era spiaccicato a lui, lo scruto' bene, aveva proprio i suoi tratti somatici. Fratello non seppe che dire e per questo se ne ando' lesto. Quell'uomo non era Buriatello.
Il Belgio non offre nulla a un avventore assatanato e la vacanza fini' lenta e squallida. "Il mio New Jersey! Mi manca tanto."
E va bene. Fratello torno' nel New Jersey.
Fratello incontro' Buriatello la sera fatidica di cui vi parlai poco fa. Buriatello era uno di quelli che io chiamo "travestiti". Praticamente si tratta di uomini in tutto e per tutto che per soldi o per piacere personale si travestono anche per tutto l'anno. Buriatello era vestito da cane. Da circa due mesi. Buriatello faceva parte di quel gruppo di travestiti che lo fanno per piacere, non per soldi. Fratello non so se lo vide.
Poi, vabe'.
Che poi nel New Jersey lo aveva rivisto e gli aveva detto ciao. Quindi lo aveva visto x forza.
"E' andato a Padova" Gli disse sua madre. Lo disse lentamente ma molto convinta. E quindi lui le credette al 100%.
Andiamo che ti mostro un vestito. (E non ho messo le virgolette eh comunque.=noise)
Basta, praticamente poi non e' successo niente altro.
"Quattro mura" disse Buriatello e la madre di Fratello ripete' "E' andato a Padova". Pero' sto giro con + eco secondo me.
CHAPTER SIXTEEN
Mi aiuterai?
Sicuro, credo che sarà molto divertente.
A ritmo di salsa tutto accadde in gran fretta, la testa di Homeboy.
Esplosa.
Un volteggio libero e felice, questo speravi fosse la tua vita, quando eri piccola, quando eri innocente, pulita. quando non eri in gabbia.
Ora sei in gabbia, vaffanculo.
Tornando all'aiuto richiesto, passando la porta tutto fu come previsto, Homeboy li accolse come fossero fratelli quali effettivamente loro erano in tutto e per tutto. Ma la testa di Homeboy esplose e loro si ritrovarono un'altra volta pieni di cervella su per il naso. "Lo ha aiutato ma è morto. vero?", lo ha aiutato chi?
Presi d'assedio dai parassiti vaghiamo indenni solcando le onde, immersi in questa salubre aria d'agosto. Sgombra è la mente dalle inutili elucubrazioni, pieno ne è il cuore, parlarne è inutile, bisognerebbe sentire.
"Senti:" mi disse indaffarato "Non si vede il motivo di tanta tracotanza"
"Non se ne vede il motivo. Mi sembrerebbe giusto che non portassi certi comportamenti al di fuori delle mura domestiche, giusto xche la gente non pensi male" "ME NE INCULO della gente e, pur non essendo nel mio stile, ti ammazzo adesso".
Homeboy.
Era nero mi pare, ma di rabbia, era stato a Ginevra e a Porto Marghera, al polo industriale e a quello non industriale. si era sempre divertito e adesso è tutto sparpagliato in salotto, povero cristo. Morto incazzato = in messico i pinguini? Al polo si. Industriale no.
La Pausini aveva ascoltato tutto, sapeva come muoversi, era scaltra, pronta ed agile. Fece tutto in poche mosse, veleggiando rapida all'interno della magione, incurante della folla ma soprattutto dei quadri antichi, non suoi, e dell'aria di grotta che usciva dal frigorifero. Il frigorifero si era rotto due mesi prima, poi lei era uscita pazza con tutto e faceva la deficiente chiusa in casa. Homeboy la conosceva un pochettino ma tanto sappiamo gia che fine ha fatto (la Pausini). E' finita a cantare boiate in inglese.
Homeboy era ancora vivo. Sia benedetto Homeboy.
E' tutto nella sua testa, non è quello che ha da dirvi, è quello che ha da dire a se stesso.
Finale lirico, tappeto rosso, tutti morti.
CONTINUERA' PER MOLTO, TE LO PROMETTO. |